Tutti ne abbiamo una personale, tutti siamo influenzati da quella del contesto nel quale viviamo (a sua volta influenzata da quella globale). È la cultura, uno strumento che ci plasma per tutta la vita ma che possiamo anche plasmare e scolpire come il marmo di una statua. Attorno a essa si sviluppano le società, sfumando i contorni di un termine che, come vedremo, non ha un significato universale, ma sempre fluido.
Parlare di cultura
Ogni giorno sentiamo parlare di cultura, ma raramente ci siamo chiesti cosa sia davvero e che cosa si intenda con l’uso di questo termine. Per rispondere a queste domande, abbiamo bisogno di cercare tutte le definizioni possibili della parola “cultura” e volgere il nostro sguardo sia verso il passato che verso il futuro.
Tanti significati
Nel corso della storia umana, col termine cultura le diverse società hanno indicato diversi significati, col risultato che oggi non possiamo darne una definizione certa e univoca; per fare un esempio, nel 1967, Abraham Moles, professore di sociologia e direttore dell’Istituto di psicologia sociale delle comunicazioni all’Università di Strasburgo, afferma che al mondo esistano più di 250 concezioni differenti di cultura. Sempre negli stessi anni, Kroeber e Kluckhohn, due noti antropologi, nel tentativo di trovare una definizione universale al termine, si imbattono in più di 150 definizioni diverse.
La cultura è ovunque
L’ambiguità del termine “cultura” viene fuori anche dai tanti contesti all’interno dei quali siamo soliti utilizzarlo nella vita di tutti i giorni. Definiamo artisti, letterati e altri personaggi colti “uomini di grande cultura”, rimarchiamo le differenze tra Occidente e Oriente definendole “culturali”, oppure parliamo di identità culturale riferendoci ai giovani contrapposti agli anziani, e ancora, per indicare il retaggio di una nazione siamo soliti parlare di tradizione culturale. Potremmo andare ancora avanti, ma il senso del discorso è chiaro: non abbiamo una definizione chiara.
Definire quindi la cultura
Se è pur vero che non riusciamo a metterci d’accordo su una concezione universale della cultura, possiamo comunque circoscriverne le caratteristiche: a livello sociologico, essa è il complesso di norme e credenze in possesso di un determinato gruppo sociale (che può essere uno Stato, un popolo, un’isola, un’etnia e così via); a livello quantitativo, essa è l’insieme di conoscenze possedute da un singolo individuo (“la mia cultura personale”); strettamente legato a quello sociologico, a livello antropologico la cultura indica l’insieme di norme, credenze e abitudini quotidiane condivise da una comunità intera.
Le concezioni di cultura nel passato
Ora che abbiamo fugato alcuni dubbi e messo in luce quanto sia complesso parlare di cultura in senso universale, possiamo analizzare i tanti significati che essa assume in base al contesto, in particolare riferendoci al nostro mondo, fortemente influenzato dalla civiltà greca e romana. È grazie a esse che in Occidente possiamo dirci tutti accomunati (con le dovute differenze) dallo stesso tipo di cultura, che resta sì un concetto interpretabile e volatile, ma anche circoscritto a un’entità geografia e politica che possiamo riassumere nel continente del quale facciamo da sempre parte.